SPRAR > ALLO SPRAR DI GELA ATTIVATI TIROCINI FORMATIVI PER GLI OSPITI

30/01/2015

GELA. Allo Sprar di Gela, che rientra nella rete gestita dal Consorzio Sol. Calatino , si punta decisamente al binomio: integrazione e lavoro. Infatti, da un po’ di tempo a questa parte, sono stati attivati, per i giovani migranti ospiti della struttura, dei work experience o più comunemente chiamati tirocini formativi. Quest’iniziativa, che viene coordinata sempre dal Consorzio Sol. Calatino, mira ad agevolare un graduale inserimento dell’ospite nel tessuto economico e sociale di Gela. Diverse sono state le aziende che, con molto entusiasmo, hanno aperto le loro porte ai migranti, che provengono in particolare da Senegal e Mali. Le attività di work experience, distribuite su 24 ore settimanali, si stanno tenendo, con la mansione di magazzinieri, presso i seguenti settori: cosmesi, surgelati, edilizia, manifatturiero, artigianato. Ad oggi, pertanto, sono sei i ragazzi coinvolti, ma nelle prossime settimane altrettanti ne dovrebbero essere avviati come aiutanti nei settori della viticoltura, dell’impiantistica e delle officine meccaniche. “Nonostante il periodo nero dell’economia italiana – spiega Luigi Russello, coordinatore dello Sprar di Gela – le aziende gelesi scoprono che esistono vantaggiose possibilità di inserimento di uomini che hanno attraversato il mediterraneo per salvarsi da persecuzioni, guerra e gravi violazioni dei diritti umani fondamentali. Queste misure di work experience sono attivabili solo per quelle aziende che non hanno attuato licenziamenti nell’arco di un anno e che non hanno alcun dipendente in cassa integrazione. La legge, in tal maniera, garantisce che i tirocini non siamo utilizzati strumentalmente a sostituzione di altri lavoratori”. “E’ cosi – prosegue Russello – che il lavoro diviene anche un modo per restituire dignità e senso a chi, in attesa di ricevere l’assenso al diritto di asilo, vive in un limbo in cui l’identità latita e si smarrisce”. “Anche a Gela continua l’impegno della cooperazione sociale autentica nel promuovere percorsi non solo di accoglienza ma anche di buona integrazione. La presenza dei richiedenti asilo può certamente rappresentare, in una logica di scambio e di confronto con il territorio e le sue realtà economiche, una risorsa per lo sviluppo locale”, ha sottolineato Paolo Ragusa, presidente del Consorzio Sol. Calatino.